
Detto anche Ramerino in Toscana, è pianta ricca di olii essenziali e molto aromatica, ben nota agli antichi popoli mediterranei che la coltivavano e la usavano nei cerimoniali e nella medicina. I Greci ne bruciavano i rami come incenso e la consideravano sacra ad Afrodite. I Romani ne intrecciavano corone con l'alloro e con il mirto, in onore dei Lari, divinità tutelari della casa.
Nel medioevo il rosmarino ebbe un periodo di notevole fortuna: coltivato negli "Orti dei Semplici" presso i conventi e monasteri era una delle essenze più note agli erboristi del tempo. L'aggettivo officinalis, che definisce la specie, indica appunto la consuetudine dell'uso nell'Officium, il laboratorio o farmacia dove si preparavano le medicine. Dalla farmacopea sappiamo che la specie ha proprietà aromatizzanti, aperitive, digestive, antispasmodiche, diuretiche, balsamiche, antisettiche, rubefacenti, stimolanti. Da ricerche effettuate sul territorio elbano il rosmarino sarebbe stato usato a lungo nella medicina tradizionale locale per curare svariati disturbi.
Il decotto sarebbe diuretico e sfiammante generico per tutto l'organismo, depurativo renale e anche sonnifero, soprattutto se associato alla camomilla. Lo stesso decotto, molto concentrato, un tempo era utilizzato come detergente per capelli e per il corpo. Le foglie sotto forma di fumacchi sono ottime per curare il raffreddore e come agenti balsamici delle vie respiratorie: seccate sulla stufa, produrrebbero olii essenziali utili contro l'asma e i catarri bronchiali. Nell'Elba orientale c'era la tradizione di confezionare sigarette da fumare con finalità broncodilatatorie, antiasmatiche e fluidificanti del catarro.
Ben noto è inoltre l'uso di questa essenza come aromatizzante in cucina, specialmente per gli arrosti di carne e di pesce. Tradizionalmente all'Elba, vista la sua abbondanza, più che delle foglie se ne usavano rametti interi: per far penetrare bene l'aroma si spennellano i cibi con un ramo di rosmarino intinto nell'olio. Il ramerino va usato per arrostire carni di bue, di vitello, di agnello, di pollo e di coniglio e fra i pesci lacerti, muggini, pesci bianchi, con aglio e peperoncino. Si usa anche abbondante rosmarino per insaporire la focaccia, all'Elba detta schiaccia, e per friggere le patate a tocchetti insieme a spicchi d'aglio. E' eccellente pianta mellifera.