PUNTO DI INTERESSE 6 E | LACONA

PUNTO DI INTERESSE 6 E | LACONA

La spiaggia di Lacona è uno dei lidi più conosciuti dell'Elba. Denominata anche Spiaggia Grande, con i suoi 1,2 km di lunghezza, è seconda solo alla spiaggia di Marina di Campo (1,6 km) ed è frequentata e amata da turisti e isolani. La punta della Contessa, uno sperone di roccia metamorfica, definito serpentino, separa a ovest la spiaggia grande dalla baia di Laconella o dell'Omaccio. Le sabbie sono fini e di un giallo dorato, derivante dal disfacimento dei porfidi e dei calcari e arenarie delle alture vicine.

Alle spalle dei lidi si trova un'ampia piana dall'antica tradizione agricola. Il pianoro, in leggero pendio dalla base dei colli verso il mare, è ancora parzialmente coltivato mentre buona parte del territorio laconese è occupato da numerose strutture ricettive dove, durante la buona stagione, confluiscono importanti flussi turistici richiamati dalla bella spiaggia e dall'amenità del luogo. E qui che, a partire dagli anni '60, si sono sviluppati molti campeggi, hotel e ristoranti, oggi accompagnati da altre infrastrutture e servizi per le migliaia di visitatori che scelgono la località per le loro vacanze. La spiaggia e la campagna retrostante in alcune foto di fine anni '60 appare molto più brulla di oggi e quasi priva di vegetazione arborea. Pochi erano i pini presenti, mentre era ancora quasi intatto il cordone di dune e retrodune coperto dalla flora pioniera e da una bassa macchia mediterranea. Ed è proprio nella selvaggia piacevolezza di questo ambiente quasi irreale tra terra e mare che negli anni '50 giunsero i primi campeggiatori.

Oggi queste aree dunali, piccoli fazzoletti rispetto alle estensioni delle dune atlantiche o a quelle delle coste continentali mediterranee, sono circondate da una pesante pressione umana per cui il Parco Nazionale è intervenuto acquisendo l'odierna zona residua cercando di tutelarne la biodiversità. Lì è ancora un gruppo di piante pioniere a colonizzare i cumuli di sabbia modellati dal vento. Le piantine, perché si tratta di essenze erbacee o tutt'al più di piccoli suffrutici, trattengono la sabbia con le proprie radici, limitando l'erosione eolica, e preparano il terreno per una futura vegetazione più alta. Si tratta di una flora dalle particolari caratteristiche di adattamento che offrono interessanti spunti per lo studio sulla selezione naturale ed evoluzione ambientale e che, specialmente nel periodo primaverile ed estivo, ci offre spettacolari fioriture.

Le caratteristiche delle specie in questione sono una estrema resistenza all'aridità e alle temperature del periodo caldo e ai forti venti apportatori di spray salmastro. A tutto ciò va aggiunta la capacità di adattarsi a un terreno incoerente e povero di sostanza organica. Si può ricordare alcune di queste piantine quali la santolina delle spiagge, il trifoglio marino, la carota di mare, la calcatreppola marina, la rughetta di mare, la camomilla marina, il giglio di mare e la soldanella delle sabbie: piccole piantine che vale la pena tener presente e non calpestare nel nostro approssimarci agli arenili.

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