PUNTO DI INTERESSE 4 A | POMONTE

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La storia della valle di Pomonte

La valle di Pomonte fu sede di antichi insediamenti e anche l'attuale nome dell'abitato potrebbe derivare dal latino "Post Montem", " al di là del monte", ma diversi autori ricordano anche il medievale "Pedimonte", ai piedi della montagna, riferendosi ovviamente al rilievo del Monte Capanne, con la relativa trasformazione del nome in Pemonte corrotto poi in Pomonte.

I primi insediamenti furono tuttavia precedenti all'età romana, come testimonierebbero i ritrovamenti di manufatti di rame e di bronzo risalenti alle relative culture, la cui esistenza sull'isola sarebbe collegata al periodo che va approssimativamente dal 2000 all'800 a.C., reperti rinvenuti soprattutto nelle località più alte della vallata quali Le Mura, Campitini e San Bartolomeo. Successive frequentazioni in epoche etrusche e romane sono documentate, oltre che dal toponimo, dalla presenza di due relitti di nave nel mare antistante la vallata e dalla quantità di scorie prodotte dalla riduzione del minerale di ferro riese, rinvenibili lungo la costa.

Avendo già sfruttato gran parte delle foreste dell'Elba orientale ci si apprestava a sfruttare il legname del Capanne, data la grande quantità di carbone di legna ingoiata dai forni fusori.

Ma è solo nel Medioevo che si parla di un "Comune Pedemontis", sotto giurisdizione pisana. Gli abitati per il pericolo delle incursioni saracene sorgevano in altura, e molto probabilmente il principale nucleo abitativo doveva trovarsi in corrispondenza delle rovine dell'oratorio di San Benedetto in località La Terra a 460 metri sul mare dove sono stati trovati i resti di alcune abitazioni. Altri ancora sono i resti di antichi edifici nell'ampia vallata pomontinca, quali gli oratori di San Biagio, San Frediano e San Bartolomeo, in un luogo chiamato l'Oppito, rilevato anche dal prof. G. Monaco.

Una grande frana sviluppatasi nell'ottobre del 1990 a partire dai rilievi orientali della vallata avrebbe portato alla luce resti di antiche attività metallurgiche legate alla riduzione del minerale di ferro.

Fortunato Pintor "Nel Dominio Pisano nell'Isola D'Elba" del 1898, accennando ai terribili danni alla popolazione causati dalla peste del 1348 ci fa sapere che nel Comune di Pomonte erano rimasti "40 Homines"(40 capofamiglia). Pisa interveniva allora per alleviare le sofferenze degli Elbani con una riduzione delle gabelle.

Ancora peggiore doveva essere la sorte della popolazione nel 16° sec. quando i pirati turchi guidati dal Barbarossa e poi da Dragut decretarono la fine dell'antico centro abitato, raso letteralmente al suolo.

Solo nel XIX secolo è rinato l'odierno abitato di Pomonte, prossimo al mare, risorto prima come centro agricolo ed oggi come frazione turistica e residenziale, in seguito al completamento nella seconda metà degli anni 60' dell'anello stradale che circonda il Capanne.

(Antonello Marchese)