
Le necropoli della Piana della Sughera
La Piana della Sughera è un pianoro esteso per circa 200 metri con un asse Est - Ovest a circa 350 metri sul mare a monte delle frazioni costiere di Seccheto e Fetovaia.
Il luogo, nell'Elba rurale di una volta, quando ogni fazzoletto di terra era coltivato, era tenuto a grano marzolino e nei pressi del sentiero che lo attraversa è visibile ancora un grosso erpice in ferro impiegato per la coltivazione. Sono però le testimonianze storiche presenti che hanno reso celebre questa modesta area pianeggiante: alle estremità della spianata si trovano infatti i resti di antiche necropoli di epoca megalitica. Sul lato orientale presso la cosiddetta zona A si trovano due sepolture caratterizzate da due grandi lastre di granito a ricavare un incavo largo circa mezzo metro alla sommità e allargandosi leggermente alla base fino ad 80 cm. Nella parte occidentale (zona B) sarebbero tre le strutture dalle caratteristiche megalitiche: un menhir alto circa quasi tre metri ma spezzato in due parti presso una sepoltura, la base, alta circa un metro, di un altro monolito, apparentemente fratturato e una grande sepoltura con il vano per il defunto circondato da cumuli di pietre, che però, a parere degli archeologi, sarebbe stata rimaneggiata in epoche successive. Ancora nelle vicinanze sarebbero molte pietre infisse nel terreno, simili alle pietre fitte riscontrabili nelle non lontane Corsica e Sardegna, a delineare circoli simbolici con probabile significato funerario.
Tra i due siti il territorio presenta caratteristiche che potrebbero far pensare alla presenza di un antico luogo abitato
L'esistenza della necropoli ha fatto nascere miti e leggende nella fantasia popolare e probabilmente i luoghi sono stati anche danneggiati da sconsiderati cercatori di tesori. Diverse sono le ipotesi sulla possibile origine di questa area archeologica e altri ancora sono i siti megalitici presenti sulle pendici meridionali del Monte Capanne, tra i quali anche il celebre sito dei Sassi Ritti non distante dal paese di San Piero. Le teoria al momento ritenuta più valida dagli esperti è che questi monumenti siano riconducibili al periodo tra il II e il I millennio avanti Cristo, antiche testimonianze di un megalitismo diffuso anche in Corsica e Sardegna, collegabile alle fasi antiche dell'età dei metalli (fine età del rame-inizio età del bronzo).
(Antonello Marchese)