
Alcune immagini ormai storiche, vecchie foto dei pendii del Monte Capanne, ci mostrano un territorio che appare diverso da quello attuale, probabilmente meno verde dall'odierno, un paesaggio in cui i fianchi della montagna erano per la gran parte trasformati in terrazzamenti coperti da filari di vite. Si trattava del risultato di una millenaria opera effettuata dagli Elbani, anticamente più contadini che pescatori e marinai, per necessità e tradizione, al fine di ricavare terreno coltivabile.
Dapprima si effettuava uno scasso, poi si cominciava a disporre la fondazione con blocchi di maggiore dimensione e poi si andava a salire con pietre più piccole. Gli interstizi erano tamponati con scaglie più piccole e materiale minuto per favorire il drenaggio. Nelle zone più rocciose si riempiva la fascia così ricavata con terra fertile prelevata altrove. Ad intervalli regolari poi erano situate scalette sempre in pietra per accedere ai terrazzamenti superiori. Gli abitanti di questa zona forse non avevano molta scelta, ma da sempre si erano dati da fare per trasformare i fianchi della montagna in un grande giardino di vigneti, orti e frutteti. La coltivazione della terra e la vendita del vino era la principale fonte di guadagno, occupazione a cui si affiancava un po' di caccia e una piccola pesca per soddisfare le modeste esigenze familiari.
Era un'economia faticosa, ma rispettosa dell'ambiente e integrata con esso. Oggi una rigogliosa macchia sta ritornando sulla maggior parte dei terrazzamenti abbandonati. Un occhio attento sa ancora leggere le caratteristiche di questo "micropaesaggio", dove una pietra - una pianta, un albero, un fosso, un sentierino avevano importanza e significato particolare. Q
ui dominava la "cultura" dell'agricoltura, un'attività di tipo intensivo, curata nei minimi particolari, quasi un'arte che ci fa ricordare gli esempi della costa ligure. Nei secoli più recenti gli abitanti erano sparsi in piccoli centri rurali, anche non lontani dalla costa, modesti agglomerati collegati via mare o con le mulattiere, gli odierni sentieri che stiamo percorrendo.